Bufalotta

La storia

Il piano d’assetto è stato redatto sulla base dei diritti edificatori maturati con il PRG del 1962 e sulla base della revisione degli stessi operata in fase di definizione del nuovo PRG apporavato definitivamente nel marzo 2008. Tale revisione ha modificato parzialmente le destinazioni d’uso e le quantità edificatorie attribuendo al quartiere la funzione di “centralità metropolitana” con la quale si identificano nuovi centri di attrazione dotati di mix funzionali che dovrebbero alleggerire la pressione sul centro della città. I proprietari delle aree sono un gruppo di investitori tra cui spiccano i nomi di Caltagirone e Toti. E’ stato realizzato un grande centro commerciale nel quale prevale il gruppo IKEA ed alcune palazzine destinate a residenza.

La protesta

In Novembre 2007 il Comune di Roma predispone una delibera di variante che prevede il cambio di destinazioni d’uso che trasformerebbe una parte consistente dei servizi in residenze. L’accordo di programma prevede che il 50% del presunto plusvalore originato dal cambio di destinazione sia versato al Comune in forma di oneri straordinari. Una quota di detti oneri,pari a 30 milioni, sarebbe destinata alla costruzione di una tratta di metropolitana che dovrebbe collegare bufalotta alla rete urbana. Un comitato locale sorto spontaneamente si oppone all’approvazione della delibera denunciando l’eccessivo peso urbanistico (15/20 mila abitanti) di un’area che già si configura come quartiere dormitorio,privo di servizi essenziali, e che aggraverebbe in modo grave, il traffico automobilistico delle aree adiacenti dotate di strade con sezioni insufficienti. La delibera,su pressione del comitato locale,non è approvata dal Municipio IV e non è presentata in Consiglio Comunale.

Cronologia

Novembre 2007……

febbraio 2008….

Lo spazio pubblico

Lo spazio pubblico del quartiere, già scarso, è completamente privo di elementi di qualità. La spina dorsale è costituita da una strada principale a 4 corsie,sinuosa, che collega il centro commerciale alle adiacenti aree residenziali.

Non sono realizzate gran parte delle urbanizzazioni secondarie (Scuole,asili,presidi sanitari) Il parco delle Sabine non è accessibile. il centro commerciale è stato progettato in base alle esigenze commerciali dei singoli operatori in modo tale da configurare gli spazi pubblici come spazi di risulta,interstizi tra i volumi commerciali.

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